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La distribuzione carburanti in crisi si mobilita. Benzinai: il settore è al fallimento a rischio 100mila posti di lavoro. Faib Roma: "Il Governo intervenga subito"

La Faib di Roma, la Federazione dei benzinai della Confesercenti, aderendo all’invito rivolto dall’Organizzazione Nazionale esprime condivisione alle scelte di mobilitazione proposte, auspica l’adesione alle stesse dalle altre Federazioni di Categoria e chiama alla mobilitazione tutta la Categoria, rivolgendo un appello alle Federazioni di Categoria dei lavoratori del settore, perchè si uniscano alla protesta contro il fallimento dell’intero comparto della distribuzione carburanti.
“Occorre che il Governo intervenga subito e convochi le parti per affermare i diritti della Categoria violati dalle Compagnie petrolifere, pretendere il rispetto delle disposizioni di Legge disattese, realizzare un piano straordinario di ristrutturazione del settore, ripristinare le gratuità del costo di tutte le transazioni elettroniche”.

Basta, basta e basta con una situazione ormai non più sostenibile!
● Basta con l’aumento indiscriminato dei costi di gestione per oneri impropri scaricati sulle gestioni, che sommati ad un deciso calo dei consumi, ha inginocchiato le gestioni;
● Basta con l’aumento della pressione fiscale locale, compreso ora anche il ripristino dell’onerosità delle transazioni con moneta elettronica;
● Basta con il continuo saccheggio del margine da parte delle Compagnie petrolifere con campagne e sconti di fatto imposti ai gestori, quelle stesse Compagnie che praticano una diffusa e pesante concorrenza sleale con gli impianti automatizzati posti nello stesso mercato di riferimento, con sconti anche di 16 cent. al litro mentre il gestore ne riceve soltanto 3 lordi, rendendo questa attività davvero non più sostenibile.
Senza una chiara inversione di rotta a rischio è l’intera rete distributiva e sono a rischio i 100.000 occupati del settore.

L’ultimatum

Per queste ragioni la Faib di Roma, riprendendo le linee guida indicate dalla Faib Nazionale e dalle altre Federazioni di Categoria, propone di lanciare un vero e proprio ultimatum a Governo, Compagnie petrolifere e titolari privati: si cambi registro e si dia a questo settore le prospettive di sviluppo europee dentro un profondo processo di ristrutturazione e innovazione, tecnologica, dei prodotti, di non oil e attività artigianali o ai gestori non resterà che la strada della protesta, con scioperi, manifestazioni, sospensione di tutti gli sconti, promozioni, accettazioni di carte e ogni altra forma che riduce l’esiguo margine di sopravvivenza.
Una cosa è certa: a valle di questo settore c’è una “operatore” che svolge la propria funzione economica complessa e di pubblica utilità, con molte difficoltà e rischi, con un occhio sulla strada in cui spesso fa sentire la sua voce a chi ne fa richiesta o ha bisogno, offrendo reale assistenza. Di questo servizio le nostre strade e città ne hanno un estremo bisogno, non di strutture automatizzate con le quali il consumatore non può interagire se non passivamente.
Non assisteremo passivamente alla cancellazione di fatto di questo settore; alla precarizzazione forzata dei rapporti.

La piattaforma

● La Presidenza della Faib di Roma propone che con la mobilitazione la categoria riaffermi innanzitutto, quale precondizione necessaria a rendere possibile la sopravvivenza delle gestioni ed esercitare con dignità i propri diritti collettivi, che il Governo e le Autorità di controllo assicurino alle gestioni, nell’esercizio della distribuzione dei prodotti di rifornimento dei mezzi, le condizioni eque e non discriminatorie per competere nel mercato di riferimento, ampiamente violate dalle compagnie petrolifere a vario titolo – al riguardo si propone che tutta la Categoria avanzi formale richiesta ai propri fornitori di essere posti nelle migliori condizioni di prezzo di mercato stante le attuali condizioni economiche pattuite in sede di singoli “accordi di colore”- ;
● di conseguenza si propone di riaffermare l’intangibilità del margine sancita con l’esito delle proteste del 2012, che riconobbero legittima la richiesta volta ad assicurare la salvaguardia del margine pattuito in un mercato in forte evoluzione e con una Categoria che ha un guadagno lordo di 3 cent di euro al litro, inferiore al 2%;
● che si riaffermino le certezze normative che assicurano l’inviolabile diritto della Categoria a negoziare collettivamente, attraverso le proprie rappresentanze qualificate e nelle sedi preposte, sia sulle nuove forme contrattuali, che gli accordi economici, che il settore petrolifero tenta quotidianamente e in tutti i modi di cancellare.

Questi elementi rappresentano le condizioni di diritto e di principio indispensabili a garantire lo svolgersi di un mercato maturo ed evoluto. Senza le stesse si prefigura il ritorno alla “legge del più forte” e di fatto impedirebbero un giusto confronto su aspetti evolutivi del sistema.

Tutto ciò è grave, inaccettabile e non più tollerabile.

● In secondo luogo, la Presidenza della Faib di Roma propone di affrontare il nodo economico: l’esiguità del margine di gudagno lordo effettivamente percepito, la riduzione dei consumi, l’aumento dei costi, della tassazione locale e ora anche delle transazioni elettroniche, determina redditi assolutamente insufficenti a mantenere attive queste imprese. Occorre con urgenza intervenire in tutte le direzioni recuperando marginalità nominali di fatto “scippate”, riducendo costi e balzelli, a volte anche impropri fatti ricadere sulle spalle delle gestioni, ripristinare la gratuità sulle transazioni economiche fatte con le tutte le carte di pagamento a vario titolo emesse, per recuperare la marginalità persa.

● In terzo luogo la Presidenza della Faib di Roma ritiene che vada affontato il tema che sta di fronte a tutto il settore e alla Categoria: cioè definire un profondo processo di ristrutturazione della rete e del comparto che abbia la capacità di immaginare quale struttura della filiera petrolifera e della distribuzione pensiamo che sia utile al settore e al Paese nei prossimi anni e, di conseguenza, con quali condizioni contrattuali ed economiche utili e necessarie. La Presidenza della Faib di Roma ritiene che lo sforzo fatto negli anni appena trascorsi dalle Federazioni di Categoria per immaginare un reale e profondo processo di ristrutturazione rappresenti un piano dal quale si possa ripartire.

● Soltanto in un quadro generale di questa natura, in cui si affrontino le precondizioni e gli aspetti citati, la Presidenza della Faib di Roma ritiene che sia possibile svolgere una funzione costruttiva in ordine ai nuovi contratti e attivare la piena e fattiva ripresa delle negoziazioni per i rinnovi degli accordi scaduti, che in questa fase non solo vengono negati, ma quando proposti si traducono in un “ricatto – prendere o lasciare”: in questo modo la ripresa è destinata a naufragare perchè priva di condizioni ed elementi necessari.

Per rivendicare questi diritti e la prospettiva per la nostre rete non c’è più tempo.
Subito No carte, No campagne, No sconti, convocazione dello Sciopero Nazionale Unitario e tutti in piazza.

Al termine della riunione, la Presidenza della Faib di Roma ha assunto l’impegno volto a sensibilizzare tutti i rappresentanti delle forze politiche territoriali eletti nel Parlamento, nella Regione Lazio e nei principali Comuni attraverso appelli, lettere, incontri.
Propone altresì alla Categoria di farsi parte attiva con proprie azioni di sensibilizzazione della politica e dell’opini
one pubblica, anche attraverso l’uso dei social network.