Con una nota inviata ad Eni, nella persona del Direttore Generale della Divisione Refining & Marketing, Ing. Angelo Fanelli, ed ai Presidenti di Faib, Martino Landi, di Fegica, Roberto Di Vincenzo, e Figisc, Maurizio Micheli, il Vice Ministro dell’Industria Prof. Claudio De Vincenti, ha convocato la riunione per la vertenza Federazioni dei gestori/Eni SpA.
“Facendo seguito alla riunione del 3 marzo scorso di avvio della procedura di mediazione della vertenza collettiva – si legge nella nota a firma del Direttore Generale Ing. Gilberto Dialuce-ex Articolo 1, comma 6 del D. Lgs. 11 febbraio 1998, n. 32, è convocata una seconda riunione, presieduta dal Vice Ministro Prof. Claudio De Vincenti, al fine di acquisire gli elementi informativi sull’andamento del negoziato tra le parti.”
La riunione è stata fissata il 19 maggio p.v. presso la sede del MISE e fa seguito alla richiesta congiunta di Faib e Fegica (Figisc ritenne di non aderire) dell’aprile scorso che sollecitavano il MISE, a fronte dell’estrema lentezza con cui procedeva il confronto per il rinnovo dell’accordo economico-normativo, a fare il punto sullo stato del negoziato. Nella nota di sollecitazione le Federazioni spiegavano tra l’altro le ragioni per le quali la trattativa poteva ormai dirsi bloccata, ravvisando un atteggiamento aziendale che tendeva – e tende – consapevolmente a dilatare oltre ogni limite i tempi del negoziato, mentre nell’attesa sempre più gestori erano spinti verso criticità economiche insopportabili e dall’altro proseguiva (e prosegue) l’azione “one to one” di Eni tesa ad imporre le proprie condizioni.
Nel frattempo il 14 maggio p.v. è previsto un nuovo incontro tra Eni, e i Presidenti di Faib, Fegica e Figisc “per continuare il confronto sulle tematiche economico/normative dell’accordo”.
“L’accordo – ha detto Martino Landi, Presidente di Faib – è una priorità per la rete a marchio e per il suo rilancio, considerato che in questi ultimi anni Eni ha perso quote di mercato trascinando verso il basso la redditività dei gestori che hanno perso litri e clienti. Dilatare i tempi della contrattazione arreca danni ulteriori ai gestori e alla rete Eni. Senza contare che il blocco contrattuale con il leader di mercato ha di fatto bloccato le trattative di tutti i tavoli, con un effetto domino su tutto il settore. L’intervento ministeriale in questo senso può riaprire spiragli importanti per la ripresa del confronto con l’industria petrolifera. Siamo in una situazione di generale difficoltà, acuita dall’atteggiamento delle petrolifere che si rifiutano di rinnovare gli accordi e scaricano tutti i costi sui gestori, come avvenuto con il fondo indennizzi. Il Governo aveva il dovere di intervenire per salvaguardare lo svolgimento di un servizio primario, come quello a garanzia del diritto alla mobilità, e della tutela dell’occupazione del settore. In questo senso siamo impegnati a portare avanti un programma di mobilitazione a cui abbiamo chiamata tutta la Categoria con la fissazione di giornate di chiusura che stiamo calendarizzando in ragione del regolamento sul diritto di sciopero e delle prossime elezioni europee ed amministrative”.