E’ stato convocato il Tavolo per le forme contrattuali nel settore della distribuzione carburanti per venerdì 21 marzo, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, con nota del Direttore Generale Ing. Gilberto Dialuce, rivolta a Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio e Unione Petrolifera.
La riunione, su indicazione del Vice Ministro Prof. Claudio De Vincenti, valuterà lo stato di avanzamento dell’analisi delle nuove tipologie contrattuali per l’affidamento e l’approvvigionamento degli impianti di distribuzione dei carburanti.
La convocazione ministeriale sulle nuove tipologie contrattuali giunge, come è facile osservare, in un momento particolarmente delicato, caratterizzato da una parte dal fermo negoziale con Unione Petrolifera e dall’altra da una accelerazione impropria impressa all’interno di un Tavolo "incompetente" in materia.
L’iniziativa di Eni di voler discutere del "Contratto di Commissione", nell’ambito del confronto in atto per il rinnovo dell’Accordo economico-normativo, pur essendo palesemente fuori dalle competenze dei soggetti al Tavolo, cosa puntualmente e con vigore ribadita dalle Associazioni dei gestori, ha avuto il merito di risvegliare l’attenzione degli attori "competenti" sia istituzionali che economici. Su un tema che è certamente di interesse del settore, in un momento di grande crisi degli erogati e di abbandono delle gestioni; su questo argomento è indispensabile fare passi avanti e offrire agli operatori nuovi strumenti contrattuali con cui fare impresa, lasciando i tatticismi e puntando al concreto dei problemi. Su questo punto registriamo una lettura comune delle esigenze. Ma senza nascondersi, bisogna dire con chiarezza che, così come è stato fatto con Assopetroli, con cui si è condivisa la nuova tipizzazione contrattuale, la rappresentanza dei gestori tutta è pronta a fare altrettanto con Unione Petrolifera. Se ancora non lo si è fatto è perché sussistono impostazioni ed idee diverse su come "tipizzare" il Contratto di Commissione, elementi che sono alla base del "fermo negoziale" con UP.
Bene, dunque, l’iniziativa ministeriale finalizzata all’acquisizione degli elementi di confronto tra le parti che nel frattempo, anche sulla base dei confronti svolti al MISE, hanno prodotto degli elaborati che debbono essere portati a sintesi con serenità, senza pregiudiziali, e con molto equilibrio. UP, dopo mesi di silenzio sull’argomento, è chiamata a sciogliere alcuni nodi. Le Associazioni dei gestori sono pronte, così come già ampiamente dimostrato e come il Ministero sa.
Occorrono, dal nostro punto di vista, consapevolezza del momento, convinzione dello strumento che si vuole varare e senso della misura, con equilibrio e responsabilità, tenendo insieme diritti e nuove opportunità.