Faib, Fegica e Figisc, così come richiesto dal Ministero dello Sviluppo Economico, con una nota unitaria hanno informato il Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Prof. Claudio De Vincenti dell’esito dell’incontro svoltosi nella serata del 10 marzo u.s. con Eni.
Nella nota le tre Federazioni riferiscono che “Nel corso dell’incontro, l’Azienda si è attestata rigorosamente sulle proprie posizioni, quali assunte all’atto dell’interruzione della trattativa, non solo tenendo una netta posizione di chiusura ad ogni pur minimo tentativo di mediazione (…) ma ha anche del tutto inopinatamente inteso operare un rilancio delle proprie pretese relativamente a questioni che non erano emerse nel corso della trattativa antecedente.
L’Azienda – segnalano le Associazioni dei gestori – “ha posto come condizione necessaria per concludere l’intesa l’accettazione contestuale di un nuovo modello contrattuale – nella fattispecie un Contratto di Commissione predisposto dall’Azienda – per essere utilizzato in alternativa a quello attualmente previsto dalla Legge”.
Faib, Fegica e Figisc hanno ricordato – come il MISE sa – che “l’Accordo sui nuovi modelli contrattuali debba necessariamente essere stipulato – così come previsto dalla Legge 27/2012 – a livello interassociativo tra le rappresentanze di Categoria dei titolari delle autorizzazioni (dunque, l’Unione Petrolifera) e dei gestori (Faib, Fegica Figisc) e successivamente proposto al Ministero dello Sviluppo Economico. Cosa che, come è noto, è già avvenuta, ad esempio, tra le scriventi e le Associazioni dei retisti indipendenti, Assopetroli e Grandi Reti, e proprio in relazione ad un modello di Contratto di Commissione.”
Le Federazioni hanno anche rappresentato che le stesse “hanno più volte manifestato, anche formalmente, sia a codesto Ministero sia ad Unione Petrolifera, la più ampia disponibilità a negoziare un Accordo che preveda un modello di Contratto di Commissione nelle sue linee essenziali, fatta salva una conseguente negoziazione collettiva aziendale di secondo livello che adatti più nel dettaglio tale modello alle specifiche esigenze di ciascuna singola Compagnia petrolifera. In questo senso le scriventi hanno, d’intesa con Unione Petrolifera, avviato il Tavolo di confronto.”
Le Federazioni dei gestori, dunque, evidenziano che sono ancora in attesa che la rappresentanza industriale sciolga la sua riserva in ordine ad alcuni passaggi della nuova tipizzazione contrattuale.
Faib ,Fegica e Figisc nella nota inviata sottolineano che “il rilancio operato improvvisamente da Eni, oltreché operare una evidente forzatura sul piano del metodo, si pone fuori dalla previsione legislativa e va a forzare il quadro normativo vigente, avviando una linea di condotta che confligge con la possibilità di rinnovare gli Accordi collettivi in essere, così come previsto dalla legislazione di riferimento. In questo modo, Eni ha disatteso anche l’impegno e le assicurazioni fornite la scorsa settimana al Ministero stesso.”
Infine le Federazioni unitarie evidenziano all’attenzione del MISE che “nel contempo Eni R&M, ha continuato – come già in precedenza più volte segnalato- ad imporre alla categoria un modello di contrattazione individuale in palese elusione del dettato legislativo, penalizzando ulteriormente le gestioni sindacalizzate.”
Alla luce delle questioni riportate, le Federazioni hanno richiesto al Vice Ministro Prof. Claudio De Vincenti, “un nuovo e risoluto intervento nell’ambito della procedura già avviata per la mediazione della vertenza collettiva”, con la previsione che “la negoziazione tra le Parti possa essere ripresa in sede ministeriale con il sostegno e la garanzia dell’Istituzione.”
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