Con una nota congiunta Faib Autostrade, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio hanno denunciato ad Anas la delicatissima situazione venutasi a determinare sui tratti autostradali della Salerno-Reggio Calabria e quelle siciliane. La nota evidenzia nuovamente la generale crisi del settore autostradale, segnata dal forte crollo dei consumi petroliferi che si aggirano mediamente intorno al 50% sull’intero segmento nazionale.
“In questo contesto di grande preoccupazione – prosegue la nota – ad aggravare il quadro sulle tratte in oggetto intervengono le spese di gestione e mantenimento dei piazzali, in alcuni casi aperti e fatti area di ritrovo di avventori che utilizzano servizi, utenze, depositano rifiuti, pur non avendo nulla a che fare con il servizio di distribuzione dei carburanti. Una situazione grave che espone a rischio sicurezza i gestori e i clienti. A fronte di tutto ciò, le Federazioni rilevano come la grave crisi delle vendite dei prodotti petroliferi mette oggettivamente le gestioni nella necessità di dover compensare le perdite derivanti dalla caduta degli erogati con l’integrazione delle attività non oil.”
Faib Autostrade, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio rammentano che “Tale necessità si inserisce in un quadro legislativo specifico della normazione regionale avente competenza nelle aree di riferimento (Calabria e Campania) che privilegia le gestioni in essere per le attività non oil, con specifico riguardo alla valorizzazione dei prodotti tipici locali, alle iniziative di promozione turistica e di mantenimento dei livelli occupazionali. Nel quadro delineato le scriventi, in nome e per conto delle gestioni associate, chiedono di conoscere l’orientamento di Anas in merito alla conclamata volontà delle società di ristorazione di non avere concorrenza nel sotto pensilina; un orientamento, evidentemente, che non aiuta a risolvere i gravi problemi delle gestioni e mette in difficoltà ancor di più la tratta soprattutto su quelle aree giudicate marginali”.
Le Federazioni hanno quindi chiesto ad Anas, in linea con l’esigenza di garantire la continuità del servizio pubblico, di procedere in tempi brevissimi all’affidamento in via diretta delle attività non oil ai gestori operanti sulla rete autostradale, quale indispensabile supporto al mantenimento del servizio stesso.
Sul fronte della rete autostradale siciliana, le Associazioni hanno denunciato l’insostenibile incidenza assunta dal peso degli affitti in capo ai gestori conduttori delle attività in franchising sulle attività non oil, lievitati da un 30% sul fatturato lordo al 40-42%, frutto del combinato disposto degli oneri di canone in cifra fissa e della forte contrazione degli erogati, in linea con il mercato nazionale.
Faib Autostrade, Fegica e Anisa sull’insieme delle questioni sollevate hanno chiesto “l’apertura in tempi stretti di un Tavolo di confronto con la presenza delle Istituzioni locali, riservandosi in difetto di attivare le procedure di mobilitazione delle gestioni e denunciare nelle sedi istituzionali l’aperta violazione del quadro legislativo nazionale e regionale oltre a tutelare nelle sedi giurisdizionalmente deputate i legittimi interessi delle gestioni rappresentate.”