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Decreto assessorile siciliano: dal provvedimento ulteriori aggravi per la rete, forti preoccupazioni di Faib

Faib Confesercenti Sicilia esterna le profonde preoccupazioni che attraversano la Categoria, a seguito della pubblicazione del Decreto n. 232 del 25 ottobre 2013, recante “Disposizioni relative agli impianti di distribuzione dei carburanti”, sulla Gazzetta della Regione Sicilia n. 50 del 8 novembre 2013. Un provvedimento discutibile oltre che nel metodo, in quanto redatto senza alcuna preventiva concertazione con le rappresentanze delle gestioni dei punti vendita, anche nel merito poiché nella sua attuale formulazione produrrà ulteriori aggravi agli impianti di distribuzione carburanti già penalizzati dal peso della crisi.
Il D.A. n. 232 provvede infatti ad operare un’ulteriore allargamento delle maglie, del sistema di regole che disciplina il settore a favore di una liberalizzazione che continua ad essere declinata sui nostri territori offrendo sempre meno garanzie di efficienza e efficacia al mercato, a vantaggio del rafforzamento delle grandi lobby economiche e a discapito della figura del gestore e degli interessi del consumatore finale.
In particolare la deroga all’Art. 6 della Legge Regionale 97 dell’82, prevista agli Articoli 4 e 5 del D.A. n. 232 in forza dei quali si rivisita in maniera più estensiva la possibilità di provvedere all’introduzione del Gasolio, quale nuovo prodotto, nonché all’istallazione delle apparecchiature self, se non opportunamente coadiuvata con il processo di razionalizzazione e ammodernamento della rete, pone i numerosi impianti incompatibili ancora operanti sul nostro territorio regionale nelle condizioni di alimentare forme di concorrenza sleale a danno delle gestioni compatibili e della sicurezza degli automobilisti.
Ancora oggi infatti in Sicilia, oltre la metà dei Comuni dell’Isola non hanno provveduto, nell’ambito della propria azione di programmazione, a redigere il Piano Carburanti con la diretta conseguenza che molti impianti, potenzialmente incompatibili, rimangono attivi sul mercato e da domani, in virtù delle misure introdotte con il nuovo Decreto, potrebbero richiedere in deroga all’Art. 6 della Legge Regionale 97 dell’82 l’introduzione del Gasolio nonché l’istallazione delle apparecchiature self.
Inoltre a fronte del dibattito ancora aperto circa la razionalizzazione della rete, che potrebbe coinvolgere gli impianti cosi detti marginali e/o mono-prodotto, le disposizioni di cui al Decreto sopra richiamato permettendo il cambio di destinazione d’uso dei serbatoi e delle relative apparecchiature già esistenti per l’introduzione del Gasolio ridurrebbe il campo di azione delle possibili misure a favore del processo di ammodernamento e razionalizzazione della rete a danno dello sviluppo di un più moderno sistema di distribuzione dei carburanti.
Una prospettiva che spinge in direzione opposta rispetto alla ratio del legislatore già espressa nella Legge 32 del 98 e successive modifiche e integrazioni e più recentemente richiamata dalla stessa Legge 27 del 2012, e che ci induce a constatare due diverse velocità nell’applicazione delle misure contenute nella normativa di settore. Ovvero una grande solerzia da parte della Politica locale e delle Pubbliche Amministrazioni nell’adottare tutti quei provvedimenti a tutela degli interessi delle Compagnie e dei retisti privati che si contrappone a imbarazzanti ritardi nell’applicare quelle disposizioni normative che potrebbero restituire certezza e stabilità a una categoria che in Sicilia conta oltre 7.000 addetti.