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Benzina: Landi, Soddisfazione per smentita del MEF. Basta con aumenti accise. Non siamo un bancomatà

“Accogliamo con soddisfazione la smentita proveniente dal MEF sull’aumento delle accise. L’auspicio è che tale smentita venga confermata dai fatti. E’ ora di finirla di mettere mano al prezzo della benzina considerandolo una sorta di bancomat a cui attingere in caso di bisogno”. Cosi’ Martino Landi, Presidente di Faib-Confesercenti, il piu’ grande Sindacato di gestori carburanti d’Italia, commenta l’ipotesi di un nuovo ritocco delle accise sui carburanti, previsto nella bozza della manovra per la correzione del deficit, che comporterebbe un aumento immediato del prezzo della benzina di 6,5 centesimi al litro.
“Aumentare sempre e comunque l’accisa non può essere la soluzione a tutti i mali del Paese – sottolinea Landi – dalla crisi libica all’IVA. Basta far cassa sui carburanti, abbiamo già dato: in nemmeno tre anni l’accisa è stata rialzata già 5 volte, arrivando ad aumentare di quasi il 46% sul gasolio, del 29% sulla benzina e del 17% sul gpl. Gli aumenti ipotizzati, circolati in queste ore, avrebbero infatti inasprito il prelievo di un ulteriore 8,9% per le benzine e del 10,5% per il gasolio. Ecco perché riteniamo importante la smentita”.
“Questi interventi infatti non solo danneggiano una categoria gia’ fortemente provata come quella dei gestori, ma colpiscono i consumatori e le attivita’ produttive che si vedono costretti a tagliare ulteriormente le spese. Aumentare il prezzo dei carburanti – aggiunge il Presidente di Faib – vuol dire colpire ancora i consumi che gia’ sono a livelli allarmanti e azzoppare il sistema Italia che già è penalizzato dal più alto tasso del costo dell’energia”.
“Negli ultimi anni la vendita di carburanti è crollata del 30% sulla rete stradale ordinaria e del 50% su quella autostradale. Ed i gestori che incassano sempre e comunque solo 4 centesimi a litro – precisa Landi – si trovano in una situazione paradossale: guadagnano di meno per il calo di vendite, ma incassano di più per l’aumento dei prezzi. Soldi che devono tutelare con grandi rischi, come molte volte è purtroppo stato dimostrato dalla cronaca, per poi girarli a Stato e Compagnie petrolifere. Non ci stiamo più – conclude – è una situazione insostenibile per tutto il Paese”.

Tab. 1: gli aumenti dell’accisa, anno per anno

Benzina
Anno
Prezzo
Iva
Accisa
Prezzo
Industriale
al Consumo
2013
0,725
0,305
0,728
1,759
2012
0,760
0,310
0,717
1,787
2011
0,698
0,257
0,583
1,538
2010
0,573
0,227
0,564
1,364
Gasolio
2013
0,762
0,290
0,617
1,669
2012
0,804
0,296
0,606
1,706
2011
0,740
0,237
0,442
1,419
2010
0,590
0,203
0,423
1,216
GPL
2013
0,539
0,144
0,147
0,830
2012
0,533
0,143
0,147
0,823
2011
0,510
0,127
0,125
0,763
2010
0,426
0,110
0,125
0,661

Fonte: Elaborazioni Faib-Confesercenti