I gestori Confesercenti: “nei primi mesi del 2013 vendite giù fino al 25% in due anni, -28% nel periodo dei ‘ponti’”. Il Presidente Martino Landi: “la zavorra fiscale pesa su cittadini e dimezza i margini degli operatori. A furia di tasse distruggiamo economia e rete di distribuzione”.
Continua il crollo dei consumi di carburanti: il 2013 non sta portando la sperata ripresa, e nei primi mesi dell’anno i gestori hanno registrato un calo di vendite medio fino al 20% in due anni. Una situazione critica che, unita all’aumento dei costi, nello stesso periodo ha determinato una riduzione fino al 50% dei margini degli operatori. Che avvertano: “con l’arrivo dell’aumento Iva e della Tares è a rischio la tenuta della distribuzione. Il proposito del Governo di intervenire entro la fine dell’anno sul settore, annunciato dal Ministro Zanonato, si indirizzi verso la vera priorità: una ristrutturazione della rete basata sulla chiusura assistita di almeno 8mila punti vendita non a norma”. È quanto emerge dal sondaggio condotto da Faib Confesercenti – la più grande Associazione di gestori – in occasione della Giunta Nazionale tra i suoi associati di tutta Italia.
“La crisi generale dei consumi non risparmia i carburanti, le cui vendite sono ulteriormente frenate dall’aumento della componente fiscale del prezzo”, spiega il Presidente Nazionale di Faib, Martino Landi. “Una vera ‘zavorra fiscale’, che pesa sui consumi dei cittadini e sui margini delle imprese. Nemmeno i ponti primaverili sono riusciti a invertire la tendenza: alcuni gestori riportano un calo di vendite anche del 40%, e sono tanti, troppi, i nostri associati che hanno visto dimezzare i propri margini. Alcuni gestori hanno avuto difficoltà persino a rifornire gli impianti”.
“In uno scenario di questo tipo – avverte Landi – la doppia batosta fiscale all’orizzonte, con l’aumento dell’aliquota Iva al 22% e l’arrivo della Tares, rischia di far deflagrare la situazione, portando da un lato ad un ulteriore avvitamento dei consumi, e dall’altro comportando un aumento dei costi. Il risultato potrebbe essere disastroso, causando la chiusura di molti gestori. Dobbiamo normalizzare la situazione; per questo chiediamo con forza al Governo di bloccare l’aumento dell’Iva e di riportare il prelievo nella media europea: a furia di tasse stiamo mettendo a rischio la tenuta della nostra economia e della stessa rete di distribuzione carburanti in Italia”.
“Il Ministro Zanonato – conclude il Presidente Faib – ha annunciato l’intenzione del Governo di intervenire per liberalizzare il settore della distribuzione carburanti. Sarebbe opportuno, in questo quadro, procedere a una vera liberalizzazione e prevedere finalmente la vendita senza vincoli di tutti i prodotti non oil da parte dei gestori. In questo momento, però, la priorità è una riforma della rete di distribuzione: bisogna evitare un processo di espulsione affidato alla logica di mercato e provvedere ad una rapida ristrutturazione della rete basata sulla chiusura governata e assistita di almeno 8 mila punti vendita, considerati gli impianti incompatibili con le regole di viabilità stradali e quelli non a norma con la tutela ambientale”.