Chiesto il tavolo per il rinnovo, pronta la richiesta di intervento del Ministero
Con una nota unitaria Faib Fegica e Anisa a riscontro di una contestazione Eg sulla questione prezzi hanno evidenziato all’Azienda come “non abbia ritenuto accedere, nonostante le sollecitazioni intervenute, alla definizione … di una negoziazione di accordo economico e normativo così come prescritto dalla normativa speciale di settore” tant’è che la stessa EG oggi “ritiene, in assenza di strumento, di invocare le clausole dell’Accordo ESSO di data 26.04.2005, datato di ben sedici anni e negoziato in contesti economici e di mercato assai differenti.”
Faib Fegica e Anisa ricordano agli smemorati che “dal 2005 al 2020 il comparto nel suo complesso, limitatamente alle vendite di benzina e gasolio, ha perso, secondo dati ministeriali, circa il 74,7 % dei volumi e… nello specifico della tratta autostradale in questione… le vendite sono crollate in misura pari al 78,9 %.”
Per rinfrescare il quadro di riferimento le Federazioni dei gestori autostradali ricordano poi che “a fronte delle severe misure di limitazione della mobilità delle persone e dell’esercizio di molte attività economiche e di servizio adottate per contrastare la pandemia COVID-19 nel corso dell’esercizio 2020”, l’Azienda ha brillato per la vicinanza alle imprese erogando misure di sostegno pari “alla metà degli interventi operati da altre Aziende presenti nel comparto, ciò costituendo una ulteriore e severa penalizzazione delle condizioni di esercizio dell’impresa finale di gestione.”
In questo quadro non sfugge a nessuno dotato di buon senso che “la mancata ridefinizione di un accordo economico-normativo e di idonei strumenti di tipo contrattuale, ha determinato un depauperamento progressivo delle condizioni di esercizio, compromettendo qualunque sostenibilità economica per le gestioni.”
A fronte di un tale macroscopico complesso di inadempienze, per Faib Fegica e Anisa la condotta aziendale non si può sostanziare nella pratica di contestare ai gestori la violazione di un accordo obsoleto nella sua sostanza economica e normativa, divenuto del tutto anacronistico. Per questo le Federazioni “diffidano l’Azienda dal perseguire ulteriormente in tale condotta nei confronti… dei dei gestori di marchio, invitandola, per contro, a convocare con la massima sollecitudine possibile un tavolo di confronto per la negoziazione di un accordo collettivo che sani la fin troppo lunga stagione di vacatio contrattuale, in assenza della quale si vedranno costrette ad adire alle sedi ministeriali per … l’avvio della vertenza collettiva e l’avvio delle previste procedure.”