Con due note congiunte al Sottosegretario De Vincenti, Faib, Fegica e Figisc hanno provveduto a formalizzare – dopo quella avanzata verso Eni – la richiesta di apertura della procedura del Tavolo di composizione delle vertenze collettive anche verso TotalErg e Q8.
La nota prende le mosse dagli incontri avuti in sede ministeriale sulle modalità di applicazione delle norme contenute nella L. 27/2012 nel corso dei quali è stato evidenziato, con l’oggettività dei fatti, che le Compagnie petrolifere non intendono dare attuazione alle nuove norme.
Di fronte al rifiuto palese e incontestabile delle Compagnie di dare seguito al confronto sindacale sulla base di una convinta applicazione delle norme, e fuori da ogni arbitrarietà, le Federazioni dei gestori hanno chiesto formalmente l’apertura di un Tavolo specifico per avviare quel tentativo di conciliazione delle vertenze collettive disposto dal D. Lgs. 32/98.
Nello specifico Faib, Fegica e Figisc mettono sotto accusa il contratto di appalto di servizi che Q8 e TotalErg stanno adottando in violazione dei normali contratti vigenti e definiti per Legge, ai sensi del D. Lgs. 32/98.
Le due Compagnie, come altri, stanno violando apertamente la Legge.
Le Associazioni dei gestori denunciano che “Si tratta dell’ennesimo atto grave” che le Compagnie hanno “deciso di attuare, pure in spregio delle previsioni contenute da ultimo nella L. 27/2012, nonché del ruolo dalla medesima norma attribuito al Ministero dello Sviluppo Economico relativamente alla introduzione di nuove tipologie contrattuali.”
I Rappresentati dei gestori contestano apertamente le azioni delle due Aziende finalizzate ad aggirare – tramite il contratto di appalto – “le Leggi speciali che regolano il settore per ciò che riguarda gli elementi economici che dovrebbero essere regolati attraverso specifici accordi interprofessionali aziendali stipulati con le Organizzazioni di categoria, ai sensi della L. 57/01 espressamente richiamata nella normativa approvata nel 2012. (…) Con ciò senza sottacere che tale contratto appare finanche in netto contrasto con la normativa che regola i rapporti di lavoro dipendente che, in modo surrettizio, viene aggirata nell’interesse della Compagnia petrolifera.”
Infine le Compagnie, in sintonia con altre petrolifere, stanno velocemente dirigendosi in direzione opposta a quella che “spirito e lettera della Legge richiamata, intendevano perseguire: non solo infatti vi è impossibile rintracciare elementi che favoriscano una maggiore autonomia contrattuale e commerciale del gestore nel rispetto di una apertura al mercato ed alla concorrenza del settore, ma si può ben dire che in tale “strumento” contrattuale il gestore viene degradato a semplice “guardiano” del punto vendita, pur lasciando gravare sullo stesso ogni responsabilità rispetto all’Amministrazione ed ai terzi”.
Faib, Fegica e Figisc “alla luce di questi nuovi elementi, quindi, rinnovano la richiesta, con carattere di assoluta urgenza, che il Ministero dello Sviluppo Economico avvii immediatamente la procedura per il tentativo di mediazione delle vertenze collettive ai sensi del quadro normativo di riferimento verso le due Compagnie.”