Con una nota unitaria, Faib Fegica e Figisc hanno scritto a Petrolifera Adriatica, nelle persone del Direttore Rete, dr. Lucio Scoponi e dell’AD Federico Petrolini, oltre che per conoscenza al Ministro della Transizione ecologica, prof Roberto Cingolani, e alla Direttrice della competente Direzione dr. ssa Sara Romano, per richiedere “nelle more di un’auspicata e attesa convocazione da parte del Ministero della Transizione Ecologica,… per un tentativo di conciliazione tra le parti ai sensi dell’art 1, comma 6, del D. Lgs.32/98…di riaprire il tavolo di confronto per verificare le possibilità di rinnovo dell’Accordo di colore del 16 luglio 2014 siglato da Faib, Fegica e Figisc e Esso Italiana S.p.A…”.
La nota prosegue ricordando che “Ad oggi, a seguito del subentro nella proprietà degli impianti Esso, rilevati da Petrolifera Adriatica, e della nota a firma congiunta tra Petrolifera Adriatica ed Esso Italiana, con la quale i singoli gestori venivano avvisati della prossima cessione del ramo d’azienda con la comunicazione che Petrolifera Adriatica sarebbe subentrata in tutti i contratti in essere, ivi incluso quello di fornitura, alle medesime condizioni applicate da Esso Italiana all’atto della cessione, permane in capo a Petrolifera Adriatica l’obbligo di continuare ad applicare il precitato accordo.”
Faib Fegica e Figisc ribadiscono che “Come è noto e deducibile dagli atti e dalla corrispondenza … si sono sempre dichiarate disponibili a siglare un nuovo accordo con Petrolifera Adriatica, prevedendo anche una riformulazione dell’accordo stesso di colore Esso, funzionale alle nuove strategie aziendali–purché in linea con gli accordi di colore siglati con le altre Compagnie petrolifere non potendosi, per ovvie ragioni, concedere vantaggi competitivi che disciplini il futuro e non anche il periodo pregresso” manifestando ancora una volta “ la disponibilità a riaprire il tavolo di confronto e a sottoscrivere un nuovo Accordo di colore che disciplini i rapporti economici con i gestori a marchio Esso di proprietà di Petrolifera Adriatica, garantendo condizioni economiche dignitose e un quadro di regole e norme condivise tali da garantire, nell’ambito della cornice normativa speciale di settore, il corretto svolgersi delle attività d’impresa, autonome ed indipendenti dei gestori” pur sottolineando che “…in questi quattro anni di mancata applicazione dell’Accordo ESSO, … Petrolifera Adriatica ha illegittimamente goduto della differenza tra le condizioni economiche dell’Accordo ESSO e quelle imposte per continuare la fornitura, raggiungendo volumi di utili e di dividendi mai conseguiti in precedenza.”