Con una nota congiunta Faib Fegica e Anisa contestano all’Anas l’affidamento delle attività di somministrazione insistenti sulla A3.
Le tre Federazioni denunciano che “la scelta di Anas, oltre che venir meno alla necessità di assegnare nuovi affidamenti attraverso meccanismi di gara, arreca un considerevole danno alle imprese di gestione, violando per di più – nella sostanza – le Leggi delle Regioni Calabria e Campania che, espressamente, per l’esercizio delle suddette attività non oil, hanno previsto una riserva a favore dei Gestori, in un quadro di valorizzazione dei prodotti tipici locali, di promozione del turismo regionale e di mantenimento dei livelli occupazionali.”
Ad avviso delle tre Associazioni si tratta di una decisione grave.
Le sigle “chiedono che sia immediatamente riformata la decisione assunta e di procedere all’affidamento delle suddette attività ai Gestori che, a questo punto della vicenda, sono i soli ad avere titolo per proseguire un’attività che era parte integrante del loro rapporto con la Compagnia petrolifera…, con evidente danno economico e perdita di chance commerciali” che si sommano “alle condizioni di estremo e continuo disagio dovuto al lunghissimo e non ancora concluso periodo di ristrutturazione ed ammodernamento della tratta autostradale A3.”
Faib Fegica e Anisa, in attesa di conoscere le determinazioni di Anas, hanno chiesto “di aprire un immediato Tavolo di confronto con all’oggetto i temi e le problematiche denunciate.”
“E’ solo il caso di ricordare che gli obiettivi prefissati dalle normative regionali di Calabria e Campania – e richiamate nella nota – di valorizzazione dei prodotti tipici locali, di promozione del turismo regionale e di mantenimento dei livelli occupazionali – ha detto il Presidente di Faib Autostrade Antonino Lucchesi – andrebbero sicuramente persi in quanto sono ben note le politiche aziendali della Società leader di settore. I proventi che essa guadagnerebbe sulla SA-RC servirebbero a finanziare quelle attività localizzate altrove con conseguente ed ulteriore fuga di risorse finanziarie dai territori della Calabria e della Campania.” “Inoltre il comportamento di Anas Spa – ha continuato Lucchesi – tende ad essere discriminatorio e anticoncorrenziale nei confronti dei Gestori delle Aree di Servizio interessate. Questo secondo aspetto è strettamente legato al primo, poiché con la possibilità offerta ai Gestori lungo tutta la tratta SA-RC di poter gestire attività di ristorazione si potrebbero quantomeno mantenere quei – già esigui – livelli di servizio e occupazionali e dare ossigeno sia a quelle imprese che localmente sono nelle filiere dei prodotti tipici che a quelle che operano nei sistemi turistici.”