Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio con una nota unitaria hanno richiamato l’attenzione dell’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Direzione Organizzazione e Digital Transformation, Ufficio Processi, Sviluppo e Servizi relativamente alla memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi di cui al comma 1 dell’art. 2 del D. Lgs.05/08/2015 n. 127, con riferimento alle cessioni di benzina o di gasolio destinati ad essere utilizzati come carburanti per motori, adottata attraverso un’apposita procedura web disponibile sul Portale Unico Dogane Monopoli (PUDM), evidenziando che di fatto si è giunti alla conclusione del primo trimestre dell’anno finanziario 2021 e, come è noto, la stragrande maggioranza della categoria dei gestori di distribuzione carburanti che liquidano l’iva trimestralmente è chiamata, entro il 30 aprile p.v., a comunicare gli incassi giornalieri di benzina e gasolio. Nella nota le Federazioni fanno presente che “nonostante l’azione compiuta dalle Associazioni sul territorio, lo sforzo compiuto a partire dalle singole attività, registrano diverse difficoltà applicative, sia in termini di “certificazione”, che di applicazione concreta, dubbi interpretativi, applicazioni difformi e la necessità di valutare aspetti che potrebbero essere semplificati.” Per questo, le Federazioni unitariamente ritengono che “occorra svolgere con urgenza un incontro che affronti i vari aspetti emersi, in modo da permettere una valutazione dello stato di applicazione. Inoltre, occorre da subito considerare la portata innovativa per la totalità della categoria, anche per i più piccoli impianti stradali, adottando un provvedimento che definisca una necessaria fase transitoria/sperimentale di adozione, almeno fino al 30 luglio, senza aggravi di sanzioni per ritardate o comunicazioni difformi e che supporti i singoli operatori fornendo canali diretti di assistenza tecnica”
In altre parole, per Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio “è urgente valutare un intervento che assicuri almeno 6 mesi di tolleranza, senza sanzioni, su errori o difformità nella trasmissione, nella convinzione che le innovazioni tecnologiche hanno bisogno di essere accompagnate in quanto non può esporre ad oneri l’insieme della categoria che resta molto debole e poco attrezzata.”